mercoledì 10 ottobre 2012

UNIsus - ERASMUS: GLI STUDENTI SI MOBILITANO PER SALVARLO

L’Erasmus rischia di chiudere per fallimento, oppresso dalla grossa mole di debiti accumulati in anni e anni di cattiva gestione. Gli studenti però non ci stanno, e ci tengono a dimostrare tutto il loro attaccamento a quel progetto che da oltre 20 anni incentiva lo scambio culturale tra i Paesi europei.

UNA FOTO PER SALVARE L’ERASMUS
- Una petizione fotografica, alla quale tutti gli studenti possono partecipare. Questa è l’originale forma di protesta che gli studenti italiani in Erasmus stanno mettendo in atto insieme a coloro che dovranno partire il prossimo anno. "Liberi di muoverci in Europa, Non tagliateci l'Erasmus", uno slogan che risuona come un grido di aiuto che centinaia di ragazzi e ragazze lanciano verso i governi le istituzioni europee al fine di salvare il futuro del progetto e quindi la possibilità di continuare a partire in futuro.

LA PAURA DEGLI STUDENTI ITALIANI ALL’ESTERO
- La notizia dei tagli è stata accolta dagli studenti, a cominciare da quelli italiani, con grande amarezza. Marco Viola, uno studente di lettere dell'Università di Torino oggi in Erasmus a Bruxelles , ha commentato così: “Ci pare assurdo che, dopo essere partiti alla volta di diverse mete in Europa, oggi ci venga detto che rischiamo di non ricevere un euro correndo quindi il rischio di dover tornare a casa o di dover sostenere economicamente la permanenza a seguito del mancato rifinanziamento con il pericolo per alcuni di noi di dover tornare indietro".

ERASMUS: FOLLE TAGLIARLO
- “Come studentesse e studenti italiani sosteniamo le proteste dei nostri colleghi in giro per l'Europa - dichiara Luca Spadon portavoce nazionale di Link Coordinamento universitario - ci appare folle che uno dei programmi più importanti per la mobilità internazionale che ha permesso a tanti giovani di vivere un'esperienza fondamentale in Europa venga tagliato. L'Europa dell'austerity continua a colpire i giovani e tutti coloro che a fatica vogliono condividere un'esperienza formativa che ha permesso ad oggi un minimo confronto tra gli studenti e una seppur parziale integrazione europea". Secondo le ultime indiscrezioni sembrerebbe che per il momento sia stata effettuata, in via d’urgenza, una integrazione dei fondi necessari per quest’anno. Questo non basta però a tranquillizzare gli studenti, visto che il buco economico è ancora ingente e le sorti del progetto per i prossimi anni restano tutt’ora incerte.
fonte:www.skuola.net