UNIsus - ERASMUS: GLI STUDENTI SI MOBILITANO PER SALVARLO
L’Erasmus rischia di chiudere per fallimento, oppresso dalla grossa
mole di debiti accumulati in anni e anni di cattiva gestione. Gli
studenti però non ci stanno, e ci tengono a dimostrare tutto il loro
attaccamento a quel progetto che da oltre 20 anni incentiva lo scambio
culturale tra i Paesi europei.
UNA FOTO PER SALVARE L’ERASMUS
- Una petizione
fotografica, alla quale tutti gli studenti possono partecipare. Questa è
l’originale forma di protesta che gli studenti italiani in Erasmus
stanno mettendo in atto insieme a coloro che dovranno partire il
prossimo anno. "Liberi di muoverci in Europa, Non tagliateci l'Erasmus",
uno slogan che risuona come un grido di aiuto che centinaia di ragazzi e
ragazze lanciano verso i governi le istituzioni europee al fine di
salvare il futuro del progetto e quindi la possibilità di continuare a
partire in futuro.
LA PAURA DEGLI STUDENTI ITALIANI ALL’ESTERO
- La
notizia dei tagli è stata accolta dagli studenti, a cominciare da quelli
italiani, con grande amarezza. Marco Viola, uno studente di lettere
dell'Università di Torino oggi in Erasmus a Bruxelles , ha commentato
così: “Ci pare assurdo che, dopo essere partiti alla volta di diverse
mete in Europa, oggi ci venga detto che rischiamo di non ricevere un
euro correndo quindi il rischio di dover tornare a casa o di dover
sostenere economicamente la permanenza a seguito del mancato
rifinanziamento con il pericolo per alcuni di noi di dover tornare
indietro".
ERASMUS: FOLLE TAGLIARLO
- “Come studentesse e studenti italiani sosteniamo le proteste dei nostri colleghi in giro per l'Europa - dichiara Luca Spadon
portavoce nazionale di Link Coordinamento universitario - ci appare
folle che uno dei programmi più importanti per la mobilità
internazionale che ha permesso a tanti giovani di vivere un'esperienza
fondamentale in Europa venga tagliato. L'Europa dell'austerity continua a
colpire i giovani e tutti coloro che a fatica vogliono condividere
un'esperienza formativa che ha permesso ad oggi un minimo confronto tra
gli studenti e una seppur parziale integrazione europea". Secondo le
ultime indiscrezioni sembrerebbe che per il momento sia stata
effettuata, in via d’urgenza, una integrazione dei fondi necessari
per quest’anno. Questo non basta però a tranquillizzare gli studenti,
visto che il buco economico è ancora ingente e le sorti del progetto per
i prossimi anni restano tutt’ora incerte.